L’Anthurium è una pianta con grandi foglie cuoriformi, di colore verde chiaro, che danno origine ad un cespuglio tondeggiante, di circa 35-45 cm di diametro. Appartenente alla famiglia delle Araceae, l’Anturio è originaria delle foreste pluviali del Centro e Sud America, dove vive all’ombra dei grandi alberi. Il genere anthurium comprende più di 500 specie, coltivate come piante d’appartamento per l’eleganza delle foglie e delle infiorescenze. Queste non sono altro che delle foglie modificate in grande brattee cuoriformi, lucide e leggermente coriacee, avvolte attorno ad uno spadice.
Dell’Anturio esistono numerosi ibridi e cultivar, con infiorescenze di color rosa, bianco, lilla, arancio. Queste sono utilizzate spesso come fiori recisi, poiché durano a lungo una volta staccate dalla pianta. La pianta in casa gradisce l’umidità degli ambienti della cucina e del bagno.
- Coltivazione: difficile
- Esposizione: luce filtrata
- Temperature minime non inferiori ai 10-12°C
Anturio, una pianta mangia-veleni.
Oltre a regalarci la bellezza delle sue eleganti foglie e delle sue appariscenti infiorescenze, l’anturio ci aiuta a combattere l’inquinameto domestico. Infatti fa parte di un gruppo di 50 piante mangia-veleni individuate da una ricerca NASA.
In particolare l’Anturio è ideale nella purificazione dell’ambiente domestico da pericolose sostanze inquinanti come: Formaldeide 4 µg/h, Xilene e toluene 8 µg/h, Ammoniaca 10 µg/h
Per riuscire a purificare l’aria di casa è consigliato sistemare una pianta di medie/grandi dimensioni ogni 9 mq di superficie abitativa.
Cura dell’Anthurium in casa.
Le piante di anturio necessitano di temperature minime non inferiori ai 10-12°C, e di una posizione ben illuminata, ma lontana dai raggi solari diretti. Poiché l’anturio teme gli sbalzi di temperatura e le correnti d’aria, vanno evitate posizioni a ridosso delle finestre o vicino a fonti di calore.
In natura gli anthurium vivono in un clima perennemente caldo e umido. In casa, durante l’estate, o durante l’inverno con l’impianto di riscaldamento in funzione, il clima è molto secco. Quindi è essenziale mantenere l’umidità ambientale molto alta. Questo si può fare in due modi: appoggiando il vaso su di un sottovaso riempito di argilla espansa e acqua; vaporizzando più volte al giorno le foglie con acqua demineralizzata.
Attenzione!
Tutte le parti della pianta sono velenose, sia per contatto che per ingestione. Per contatto provocano lesioni sulla pelle, mentre per ingestione provocano vomito, diarrea e in alcuni casi insufficienza respiratoria.
Annaffiatura e fertilizzazione.
L’annaffiatura è regolare, necessaria solo quando il terreno è asciutto, ma bisogna evitare di lasciarlo senz’acqua per periodi prolungati.
La fertilizzazione è necessaria ogni 12-15 giorni per tutto l’arco dell’anno. All’acqua delle annaffiature basta aggiungere del concime per piante da fiore.
Rinvaso.
Il rinvaso va effettuato di solito ogni due – tre anni, alla fine dell’inverno, ponendo la pianta in un contenitore leggermente più grande del precedente.
Gli Anthurium sono piante epifite, cioè non affondano le radici nel terreno. Come molte orchidee, in natura le loro radici sono immerse nei resti vegetali che si annidano negli incavi tra i rami di grandi alberi. Pertanto il rinvaso si può fare con un mix fatto per metà di terriccio universale e metà di fibre vegetali per orchidee.
La pianta va interrata fino al colletto. Interrarla eccessivamente favorisce lo sviluppo di malattie fungine. Sulla superficie si può mettere del muschio triturato. Questo tratterrà acqua e la libererà lentamente aumentando naturalmente l’umidità attorno alla pianta.
Le radici dell’anturio sono particolarmente carnose e purtroppo soggette al marciume radicale causato da frequenti ristagni. Per scongiurare questo pericolo è bene riempire il vaso per 1/3 con argilla espansa, facendo attenzione a lasciare liberi i fori di scolo.
Moltiplicazione.
Il modo più semplice per riprodurre l’anthurium è la divisione del cespo. Questa operazione va effettuata a fine inverno in coincidenza con il rinvaso.
Si tratta di dividere le radici in più porzioni facendo attenzione che ognuna di esse abbia almeno un germoglio. Le porzioni vanno poste in vasi con substrato come quello indicato per il rinvaso.
Avversità e cure.
- L’anthurium può esser preda d’insetti come gli afidi o soggetta a infestazioni di cocciniglia cotonosa, in questi casi è bene intervenire con un insetticida specifico.
- Il problema più comune agli anthurium è il marciume radicale. Purtroppo è molto difficile da debellare e l’unica soluzione è quella di fare attenzione alle innaffiature.
- Periodicamente è consigliabile asportare i fiori appassiti ma anche il fogliame rovinato. Le foglie che ingialliscono completamente sono in genere sintomo di un terreno costantemente inzuppato d’acqua. Se invece il fogliame ingiallisce a partire dalle estremità o dal bordo significa che vi è una carenza di annaffiature o un eccesso di concimazione. Altre possibili cause dell’ingiallimento fogliare possono essere anche una scarsa illuminazione o una posizione della pianta soggetta a correnti d’aria.
Per avere infiorescenze e fogliame sempre lucidi e belli puliteli dalla polvere con un panno in microfibra leggermente inumidito.
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