
La produzione di arredamento nel Medioevo comincia e coincide con l’affermarsi dell’aristocrazia e della ricca borghesia cittadina. L’incremento della produzione di mobili fu così importante che gli artigiani si organizzarono in corporazioni. Nel Medioevo le invasioni barbariche furono la causa di un generale peggioramento della qualità della vita e del conseguente decadimento delle arti in tutta l’Europa. Solo dopo l’epoca dei regni barbarici, intorno alla metà del XII secolo, si assistette al rifiorire delle attività commerciali e ad una stabilizzazione socio-economica. In Italia, l’istituzione dei Comuni e delle Signorie posero le basi per la nascita di una nuova classe borghese.
Arte mobiliera Bizantina.
Il termine “Medioevo” fu impiegato in età rinascimentale per indicare il lungo periodo storico antecedente appena terminato e che ebbe inizio con la caduta dell’impero romano nel 476 d.C.
La caduta dell’impero romano pose fine all’età classica e causò un conseguente impoverimento delle manifestazioni artistiche. La produzione mobiliera di questo periodo era improntata su tipologie dettate da una vita più essenziale. Forma e modalità di costruzione di questi arredi ci sono noti quasi esclusivamente grazie alle testimonianze iconografiche dei codici miniati e degli affreschi del tempo, visto che pochissimi esemplari sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.

Se in occidente la produzione di mobili, molto raffinata già prima della nascita di Cristo, con la caduta dell’impero Romano perde buona parte delle abilità tecniche ereditate, in Oriente i modelli di mobili bizantini, una fusione di elementi greco-romani e orientali, giunsero una bellezza tale da esercitare una profonda influenza sugli stili dell’Italia e di tutta l’Europa occidentale.
Tipologie di mobili bizantini.
Buona parte di questi mobili erano destinati ad un uso ecclesiastico o regale. Non a caso erano riccamente decorati con ornamenti orientali: motivi curvilinei o geometrici ad intarsio o a mosaico in oro, in vetro e pietre. Nel Mediterraneo orientale lo stile bizantino, declinato da influenze locali, predominò fino al secolo XV, mentre i mobili nelle aree occidentali nel cosiddetto secolo buio furono un lusso poco diffuso.
Le tecniche bizantine, riprese dalle maestranze attive tra il VII e il IX secolo nel regno longobardo, si ritrovano in alcuni arredi del primissimo periodo Medievale. Ad esempio, nel Trono bronzeo di Dagoberto del IX secolo, un sedile richiudibile per mezzo di un doppio snodo centrale, di chiara influenza bizantina sono le minute incrostazioni in oro, argento e madreperla che decorano la struttura con gambe a forma leonina.
Il sedile pieghevole, detto faldistorio e derivato dalla sedia currilis romana, in epoca carolingia divenne simbolo di potere destinato ai sovrani, ai vescovi e al pontefice stesso. Questo sedile sopravvisse e mantenne questa funzione simbolica fino in epoca rinascimentale.
Lo stile Romanico.
Tra XI e XII secolo si diffuse in Europa lo stile architettonico monumentale Romanico. Gli edifici, prevalentemente di tipo religioso, erano caratterizzati da spesse murature e da importanti decorazioni scultoree. L’edificio simbolo di questa epoca fu la cattedrale che nella sua grandezza e maestosità rappresentava la ricchezza e il prestigio dell’intera comunità cittadina.
Produzione di arredamento nel Medioevo.
L’arredamento delle case, diversamente dagli edifici architettonici, era molto essenziale, adatto all’uso quotidiano della vita frugale del periodo. Per sedersi si usano delle panche sistemate lungo un tavolo detto a fratina. Questo si componeva un piano in un’unica asse sorretto da due solide gambe tenute insieme da una traversa incastrata e smontabile.
Uno dei pochi mobili destinati all’uso domestico era la madia. Questa, dotata di un ripiano per impastare, aveva la forma di un cassone rialzato con vani per la lievitazione e la conservazione delle farine. La si può considerare sicuramente il primo mobile da cucina.
Mobili e tecniche costruttive.
L’arredamento nel Medioevo era prevalentemente realizzato per essere facilmente trasportato, smontato e rimontato a secondo delle necessità. In quell’epoca era necessario possedere solo ciò che era possibile trasportare sui carri o a dorso d’asino. Tavoli e letti erano costituiti da cavalletti. Su di essi venivano poste delle assi e perfino il cassone per la biancheria veniva costruito in versione da viaggio.
Erano mobili robusti dalle forme elementari realizzati con i legni di castagno, di quercia o di rovere, allora reperibili in grande quantità.
Gli alberi da cui ricavare il legno per fare i mobili, visto lo scarso sfruttamento come materia prima, potevano raggiungere diametri molto grandi, le assi impiegati nelle costruzioni dei mobili erano spesse da 3 a 8 centimetri e impiegate a tutta larghezza. Queste erano sgrossate a colpi d’ascia e poi assemblate con le comuni tecniche da carpentiere.
L’assemblaggio delle parti era realizzato interamente a secco, cioè senza l’ausilio di colle, adoperando semplici incastri a mortasa per le parti fisse, mentre per le parti smontabili di letti e tavoli, venivano impiegati incastri passanti fermati con zeppe e chiodi di legno. Le parti a vista erano lisciate e levigate con vetro pesto o pietra pomice e poi rifinite a cera.
Il cassone rappresenta la base dell’arredamento nel Medioevo. Per la costruzione del cassone, il mobile civile in assoluto più diffuso, erano adoperate assi in unica sezione assemblate lungo i fianchi con grandi incastri a coda di rondine fissati con chiodi di legno (bironcini) o di ferro forgiato a testa irregolare.
Il cassone fu rappresentativo di tutto l’arredamento nel Medioevo: nacque proprio per assolvere alla necessità di portare con se i propri beni in caso di fuga repentina dalle incursioni barbariche. Era dotato spesso di maniglie laterali per agevolarne il trasporto. Le serrature esterne avevano vistosi rinforzi. In ferro forgiato erano pure realizzate le tipiche cerniere a lancia. Non era raro l’uso di prolungare i fianchi verso il basso a costituire dei veri e propri piedi, per garantire al mobile una maggior difesa contro l’umidità.
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