BAGNO-VICINO-LA-CUCINA

Se state pensando di realizzare un secondo bagno vicino alla cucina, vi state chiedendo certamente quali sono le norme e i vincoli tecnici da superare. Prima di orientarvi su questa scelta, vi consiglio di valutare meglio tutte le possibili alternative. In questo articolo trovate suggerimenti e consigli utili per realizzare il vostro bagno senza incorrere in difficoltà derivanti dal rispetto degli obblighi di legge, problematiche di natura tecnica e dall’esigua quantità di spazio a disposizione.

BAGNO-VICINO-LA-CUCINA-

Realizzare un secondo servizio igienico in un’abitazione, così come cambiare la posizione di quello esistente, pur essendo il più delle volte fattibile, non è un’operazione semplice, visto la complessità delle problematiche tecniche e normative che bisogna affrontare. Nel caso del bagno vicino alla cucina maggiori sono i vincoli da rispettare.

Un bagno vicino alla cucina.

Il primo ostacolo da superare per la realizzazione di un secondo servizio, è quello di riuscire a ricavare lo spazio necessario dagli altri ambienti. Nel caso del bagno vicino alla cucina, si tratta di ricavare una buona porzione di metri quadri dall’ambiente cucina, ma tenete presente che tutto questo è sottoposto a dei vincoli normativi.

Normative.

Sottrarre dello spazio alla vostra cucina significa che questa non potrà comunque risultare inferiore a 5 mq, mentre il bagno per risultare regolamentare deve avere:

  • superficie totale non inferiore a 4 mq;
  • superficie calpestabile non inferiore a 2 mq;
  • lato più corto del bagno non inferiore a 1,20 m.

Inoltre, trattandosi di un bagno che apre nella zona giorno, vi è l’obbligo di predisporre un locale antibagno che faccia da filtro tra l’ambiente cucina e il bagno.

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L’antibagno deve avere questi requisiti: essere dotato di porte; avere dimensione non inferiore a 1 m x 1,2 m. Ciò significa che la superficie da ricavare per realizzare un bagno vicino alla cucina è di circa 6 mq. La normativa ammette che l’antibagno, come disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli, possano essere privi di finestra.

Come sfruttare il locale antibagno.

L’antibagno, pur essendo un locale destinato al solo passaggio, può essere sfruttato in diversi modi, tra cui:

Per realizzare la lavanderia nell’antibagno, basta collocarvi un piccolo lavabo, una lavatrice, un’asciugatrice e un mobile contenitore dove riporre asse da stiro, detersivi e biancheria. In questo caso, per evitare che l’umidità possa rimanervi, è meglio dotare l’antibagno-lavanderia di un impianto di ventilazione forzata.

L’antibagno può essere utilizzato anche come ripostiglio. Per questo utilizzo saranno necessarie delle mensole, ottime quelle regolabili su cremagliere.

Un’altra possibilità è la realizzazione di una cabina armadio sfruttando lo spazio in verticale.

Alternative per ricavare un secondo bagno in casa.

Oltre che vicino alla cucina un secondo bagno può essere ricavato sottraendo metri quadrati a parti della casa destinati ad altri scopi.

A prescindere del luogo individuato, lo spazio ricavato dovrà risultare idoneo, sia sotto il profilo tecnico, per quanto riguarda gli impianti, che dal punto di vista normativo per quanto riguarda volumi e superfici.

Va detto che molti Comuni hanno eliminato dai loro regolamenti edilizi regionali le dimensioni minime per i bagni, per cui non è detto che esista la concreta possibilità di realizzare dei bagni di dimensioni davvero minime. Per esserne certi verificate presso l’ufficio tecnico comunale.

Accanto al bagno principale.

Se la distribuzione degli ambienti della casa e la sua quadratura lo consente, realizzare un secondo bagno adiacente al bagno principale è la soluzione migliore, poiché, come nel caso del bagno vicino la cucina, è possibile utilizzare l’impianto idrico e gli scarichi esistenti nel locale attiguo.

 

Nel sottotetto o in mansarda.

Grazie all’abbassamento dei limiti di altezza previsti per i locali destinati ai servizi igienici, non è impossibile sfruttare mansarde e sottotetti per realizzare un secondo bagno. Infatti è noto come in molte Regioni italiane tale limite sia stato fissato a 2,40 m. Addirittura nelle zone montane tale limite è ulteriormente ridotto.

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In camera da letto.

Se avete una grande camera da letto, potrete ricavare all’interno di essa il secondo bagno senza l’obbligo di realizzare un antibagno. Se il bagno fosse privo di finestra, dovrete prevedere obbligatoriamente un’aspirazione forzata.

Un bagno adiacente alla camera da letto dovrebbe anche prevedere un isolamento acustico della parete dove sono ubicati i sanitari, in modo che il rumore provocato da essi non arrechi disturbo a chi dorme nella camera vicino.

In corridoio.

Si tratta di una strada percorribile se la casa dispone di un corridoio molto lungo che è possibile accorciare per ricavare i metri quadri necessari al servizio igienico. Anche in questo caso non saranno necessari antibagno e finestra, ma rimane l’obbligo di un aspirazione forzata.

Altri posti dove è possibile ricavare un secondo bagno possono essere: un piccolo ripostiglio, o un sottoscala, in una piccola lavanderia, o all’interno di una cabina armadio

Normative e progettazione.

Come è facile intuire, per la realizzazione di un secondo bagno in piena regola, affidarsi ad un tecnico sarà inevitabile. Non potrete ricorrere al fai da te, visto che realizzare un nuovo bagno, o riorganizzare quello esistente, poiché si andrà a modificare e sostituire gli impianti esistenti, significa operare un intervento edile di manutenzione straordinaria. Per tale ragione è necessario istruire una pratica in Comune, in genere una SCIA, e presentare un progetto corredato di relazioni tecniche.

A lavori ultimati occorrerà redigere anche una nuova scheda catastale, che riporti le modifiche apportate all’abitazione.

Da preferire i pezzi sanitari filo muro, perché occupano meno spazio, oppure i sanitari sospesi, perché in poco spazio facilitano le pulizie.

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Risoluzione dei problemi tecnici.

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Come già detto prima, la soluzione migliore per realizzare un nuovo bagno è certamente quello di costruirne uno adiacente al bagno principale o anche vicino alla cucina. Questo per sfruttare gli impianti idrici e gli scarichi già esistenti. Invece, realizzare un nuovo servizio igienico in un’ambiente prima destinato ad altro uso è tutt’altro che semplice, visto che non dispone degli scarichi e degli attacchi necessari.

Se portare l’acqua nel nuovo bagno non rappresenta un grosso problema, lo smaltimento delle acque nere è di soluzione più complessa. Se si vuole realizzare un secondo bagno è necessario far confluire gli scarichi ad una delle colonne per le acque nere di cui sono provvisti tutti gli edifici.

L’impianto di adduzione, funzionando grazie alla pressione dell’acqua, non pone grossi problemi, invece l’impianto di scarico è più problematico. Visto che funziona grazie al principio di gravità, le tubazioni, per il corretto smaltimento delle acque nere, devono correre con una pendenza minima dell’1% ed avere diametri abbastanza grandi.

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In pratica, se il nuovo bagno è lontano 10 m dalla colonna di scarico, sotto il pavimento dovrà correre un tubo di circa 10 cm di diametro che si abbassa di 10 cm rispetto al punto di partenza. È facile intuire che un bagno del genere è di difficile realizzazione.

Impiego di un trituratore per wc.

Se non si vuole creare una sorta di gradino in bagno, oppure se la colonna di scarico risultasse troppo distante al punto che questo stratagemma risulta inutile, si può ricorrere all’utilizzo di un trituratore per wc.

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Un dispositivo questo, che installato a monte del water, riduce i rifiuti organici in modo che possano fluire all’interno di tubature dal diametro di circa 22 mm, invece che i 10 cm dei comuni tubi di scarico.

All’interno di questi congegni sono presenti delle pompe per spingere le acque nere fino allo scarico e dei filtri anti-odore. Il sistema funziona benissimo a patto che si presti attenzione a non gettare nel wc rifiuti difficili da distruggere come stracci, assorbenti o pannolini.

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