
Tra i fattori che causano il deterioramento dei mobili in legno, primo fra tutti è certamente il fattore umano. L’uomo contribuisce direttamente al deterioramento dei mobili usandoli e in alcuni casi “abusandone”, ad esempio quando vengono sottoposti a riparazioni e manutenzioni errate cioè eseguite impiegando materiali non appropriati o applicando tecniche non corrette.

Un errata conservazione dei manufatti lignei può fare danni anche maggiori del fattore umano, in questo senso appaiono determinanti: l’eventuale presenza di agenti contaminanti nell’aria; il fattore luce; la temperatura e l’umidità dell’ambiente dove sono collocati e infine il degrado biologico ad opera di insetti e microrganismi.

Fattore luce.
La luce agisce soprattutto sugli strati superficiali dei mobili intaccandone le coloriture e le verniciature, ma anche le impiallacciature, gli intarsi ed eventuali componenti in tessuto e carta.
I danni provocati dalla luce sul legno sono direttamente proporzionali alla sua intensità e durata dell’esposizione del legno alla luce. Quelli maggiori sono causati dai raggi ultravioletti presenti nella luce solare, perché molto intensi.
Anche la luce solare indiretta, pur essendo meno intensa, contiene radiazioni ad alta energia e radiazioni ultraviolette si trovano in misura considerevole anche nella luce artificiale, ma più negatività in questo ultimo caso è la presenza dei raggi infrarossi responsabili dell’aumento della temperatura delle parti in legno. I mobili sottoposti a esposizioni prolungate di luce solare e artificiale, a seconda dell’essenza in cui sono realizzati, subiscono processi di inscurimento o di decolorazione gravi.
Nonostante alcuni tipi di legno siano meno sensibili alla luce rispetto ad altri, l’azione della luce intacca comunque il legno, ragione per cui è buona norma in generale evitare l’esposizione alla luce diretta dei mobili e modulare correttamente l’intensità luminosa dei locali in cui essi vengono collocati schermando la luce solare con tende idonee ed evitando di puntare sorgenti luminose direttamente sui mobili. Ottime soluzione per l’illuminazione artificiale sono gli apparecchi a luce led che non riscaldano e producono poco irraggiamento.
Contaminazione dell’aria.
L’aria dell’ambiente dove sono collocati i mobili può contenere agenti contaminanti come i prodotti solforosi della combustione dei motori a scoppio.
Pensate il danno che si può arrecare ai mobili messi in deposito in un garage dove si parcheggia un auto!
Questi corrosivi chimici deteriorano, oltre che il legno, la ferramenta dei mobili soprattutto se questa è in ottone, bronzo, rame o argento. Attaccano pure le vernici, la carta e la stoffa. Invece sporco e accumuli di polvere, oltre a inscurire la superficie del legno favoriscono la proliferazione di tarli e muffe accellerando così il degrado biologico del legno.
Temperatura e umidità.
Temperatura e umidità ambientale sono due fattori che provocano danni importanti sui mobili.
Cambiamenti repentini dell’umidità ambientale causano, visto la natura igroscopica del legno, a seconda dei casi, fenomeni di dilatazione o ritiro. Nel caso di elevata umidità dell’aria si verifica l’espansione e la conseguente deformazione plastica del legno causata da un assorbimento rapido dell’umidità circostante.
Nel caso di un tenore troppo secco dell’aria, il desorbimento repentino dell’umidità causa la contrazione delle fibre del legno fino a provocare fenditure sulla sua superficie. L’azione di degrado risulta tanto più intensa quanto più brusche e frequenti sono queste variazioni di umidità.
L’eccesso di umidità è anche un “attivatore” del degrado biologico ad opera di microrganismi e di insetti xilofagi, che prolificano in condizioni di umidità particolarmente elevate.
Elementari norme di collocazione dei mobili sono il mantenimento di un livello costante e adeguato di umidità dei locali dove sono collocati i mobili e poiché il livello della temperatura ambientale incide direttamente sull’umidità relativa, occorre che venga mantenuto anche un livello di temperatura ottimale. Possiamo dire che per una buona conservazione dei mobili condizioni ideali sono un umidità relativa intorno al 58 60% ad una temperatura di 22° C.
Degrado biologico.
Il processo di deterioramento naturale del legno si sviluppa maggiormente in condizioni ambientali non ottimali, in questi casi il legno può essere attaccato da insetti e funghi capaci di distruggerlo completamente.
Gli insetti che attaccano il legno, scavano gallerie al suo interno per alimentarsi delle sue sostanze nutritive (per questo sono chiamati xilofagi) e si distinguono in Coleotteri e lsotteri.
Dei Coleotteri fanno parte gli Anobidi, Lictidi e Cerambìcidi e sono conosciuti genericamente come Tarli. Questi già allo stato larvale distruggono la struttura del legno e a seconda della specie di appartenenza attaccano specifiche essenze lignee con comportamenti caratteristici differenti da specie a specie. Gli lsotteri, meglio conosciuti come Termiti, sono gli insetti xilofagi anche più pericolosi dei tarli in quanto sono difficili da eliminare visto che il loro nido fuori dal legno attaccato è difficile da individuare.
I Funghi richiedono una temperatura superiore a 20 °C e un umidità superiore al 60%, per svilupparsi, questi oltre che a convertire alcuni componenti del legno in polvere possono macchiare la superficie dei mobili.
Tutti gli insetti xilofagi, così come i funghi, si sviluppano con il calore, l’ umidità e l’assenza di luce, condizioni che unite all’accumulo di polvere incrementano l’azione distruttrice degli agenti di degrado biologico.
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