Tra le diverse tipologie di impianti di riscaldamento esistenti, scegliere quello giusto non è semplice. I parametri da confrontare sono tantissimi e le tecnologie disponibili sempre in continua evoluzione. Poiché è impossibile fare una rassegna completa senza dilungarsi in una trattazione estesa, mi limiterò ad esaminare per voi solo alcuni dei sistemi più diffusi e richiesti al momento.
Evoluzione tecnologica.
L’uomo fin dalla sua esistenza ha dovuto lottare contro il freddo e per farlo ha dovuto migliorare sempre più conoscenze e tecnologie, passando dal semplice controllo del fuoco dentro le caverne, ai primi sistemi di distribuzione del calore all’interno delle abitazioni costruite: veri e propri impianti di riscaldamento costruiti con lo scopo di mantenere all’interno delle abitazioni condizioni di benessere e comfort nella stagione fredda.
Pare che gli antichi greci prima, ed i romani successivamente, furono tra i primi a dotare le loro case di impianti di riscaldamento. L’aria calda, prodotta da una fornace a legna, veniva convogliata dentro delle intercapedini sotto il pavimento fino a raggiungere dei bocchettoni posti sui muri. Questo sistema di riscaldamento, detto ipocausto, rimase in uso in tutto il mediterraneo fino al Medioevo, quando cominciò ad usarsi l’acqua per la veicolazione del calore (Fonte Wikipedia).
Impianti di riscaldamento – come sono fatti.
I sistemi di riscaldamento si sono evoluti di pari passo con la tecnologia delle costruzioni, fino a giungere ai sistemi efficienti di oggi. Al di là delle tecnologie impiegate, sostanzialmente un qualsiasi impianto di riscaldamento conta tre componenti fondamentali:
- un generatore di calore, preposto alla trasformazione dell’energia che lo alimenta, in calore;
- un fluido termo-vettore, che trasporta il calore dal generatore all’ambiente da riscaldare;
- un apparato riscaldante, parte terminale dell’impianto che trasmette all’ambiente il calore ceduto dal fluido termo-vettore. La percezione del calore è diversa se la trasmissione del calore avviene per convezione o per irraggiamento, come vedremo in seguito.
Generatori di calore più comuni.
I generatori di calore più comuni sono le caldaie a combustione, in genere alimentate a gas metano o a gasolio. Quest’ultimo è usato ancora per alimentare vecchi impianti centralizzati condominiali.
Oggi le caldaie a gas più performanti sono certamente le caldaie a condensazione, in grado di ottenere rendimenti superiori alle normali caldaie tradizionali, poiché recuperano parte del calore espulso con i fumi dal camino, riducendo così emissioni e consumi. Esistono anche caldaie a biomassa, cioè alimentate a legna o a pellet, molto convenienti sotto il profilo economico. Non sono pochi i casi dove, per avere un costo energetico più basso, si opta per più tipi di generatori di calore nello stesso impianto. Ad esempio, la caldaia a gas può essere “aiutata” con l’ausilio di stufe o termo-camini a biomasse, oppure da impianti termici solari che scaldano l’acqua grazie al calore del sole. La maggior parte degli impianti sono dotati di tubature che dalla caldaia giungono a dei radiatori metallici, come negli impianti a termosifoni. Altri sistemi meno diffusi prevedono invece il collegamento della caldaia a delle serpentine sotto il pavimento che provvedono a riscaldare le stanze, oppure a dei radiatori posti in speciali battiscopa.
Come scegliere l’impianto di riscaldamento.
I fattori di cui dovreste tener conto, in primo luogo, sono le vostre necessità ed abitudini. Facciamo degli esempi: se trascorrete poco tempo in casa, vi servirà un impianto che si attivi rapidamente e che riscaldi velocemente i locali nelle ore prestabilite; invece una casa abitata ininterrottamente giorno e notte necessita di un riscaldamento costante di grande efficienza.
L’impianto di riscaldamento perfetto per tutti non esiste!
A prescindere dalle esigenze personali, necessariamente non si potrà prescindere dalle specifiche caratteristiche della vostra abitazione:
- area geografica e condizioni climatiche;
- volume degli ambienti da riscaldare;
- qualità dell’isolamento termico dell’abitazione;
- disponibilità di fonti di energia di facile approvvigionamento;
- spazi sufficienti per l’installazione del generatore di calore e di locali per un eventuale stoccaggio del combustibile.
Ferme restando l’esigenze familiari e le caratteristiche della vostra abitazione, utile sarà confrontare, per ciascuno delle tipologie verso le quali vi orienterete, tre parametri importanti:
- Costi, cioè sia quelli da sostenere per la realizzazione e il mantenimento dell’impianto, ma anche il costo del combustibile per produrre un kw di calore.
- Ecosostenibilità e impatto sull’ambiente;
- Comfort Termico.
Costi ed Ecosostenibilità.
I costi dell’impianto di riscaldamento possono variare anche di molto a seconda di ciò che sceglierete. Certamente le dimensioni della vostra casa e quindi dell’impianto necessario, influiranno in modo determinante. Visto che il corretto dimensionamento di ogni parte dell’impianto è fondamentale per il suo funzionamento e per ridurre al minimo gli sprechi, sarà opportuno affidarsi ad un esperto che possa calcolare correttamente quello che occorre per il vostro impianto.
Quello che incide molto sui costi è il tipo di energia che verrà impiegata per produrre calore. Occorre valutare attentamente questo parametro anche perché da questa scelta dipende l’impatto che avrà sull’ambiente il vostro impianto di riscaldamento.
Tipi di combustibili e impatto ambientale.
GPL, Metano e Gasolio sono i combustibili più impiegati, ognuno di essi ha costi e impatto ambientale differenti. GPL e Gasolio sono considerate le peggiori fonti energetiche per il loro costo al kw e per il pesante impatto sull’ambiente, tanto che man mano si tende ad ammodernare gli impianti più vecchi, con bruciatori che utilizzano gas naturale, più conveniente economicamente e con un minore impatto sul’ambiente: Metano al posto di idrocarburi.
Occorre precisare che recenti studi dimostrano come anche gli impianti a metano influiscono negativamente sull’effetto serra, non solo con la combustione, ma anche con l’immissione di gas nell’atmosfera dovuta alle perdite degli impianti sia di distribuzione che di quelli domestici (fonte greenstyle.it). Tuttavia si tratta di una fonte energetica migliore degli idrocarburi e per il suo impiego è raccomandata l’istallazione di più performanti caldaie a condensazione.
Grazie ad un costo energetico più basso, in questi ultimi tempi si stanno diffondendo sempre più generatori di calore alimentati a Biomasse, come i termo-camini alimentati con legno a tocchi e cippato o cilindretti addensati di segatura detto pellet.
Gli impianti a biomasse, tra quelli a combustione, sono i sistemi più rispettosi dell’ambiente.
Rilasciano nell’aria solo vapore acqueo ed anidride carbonica, un gas serra la cui immissione è bilanciata naturalmente perché catturato e immagazzinato da alberi e piante nel loro ciclo vitale. Impianti che adoperano questo tipo di generatore di calore hanno costi minori, ma necessitano di un locale per lo stoccaggio per il combustibile.
Altre fonti di Energia.
Una menzione particolare meritano gli impianti ad energia solare, i più economici ed ecosostenibili, tuttavia presentano alcuni limiti di utilizzo e richiedono un impianto di riscaldamento supplementare di integrazione.
Per quanto concerne gli impianti di riscaldamento ad energia elettrica, non possono essere considerati non inquinanti solo perché non generano calore per combustione. Infatti, l’energia elettrica è generalmente prodotta bruciando combustibili fossili, tra l’altro, rispetto ad altre fonti di energia, questa risulta nel nostro paese molto costosa.
Conveniente risulta l’energia elettrica prodotta con pannelli fotovoltaici, utile per alimentare impianti di climatizzazione, dove il riscaldamento può essere erogato dagli stessi dispositivi che forniscono anche il raffrescamento.
Comfort Termico.
Per garantire il miglior comfort termico un impianto deve fornire calore in misura e in modalità tale che si possa trarre da esso il maggior beneficio. Si vive bene in un ambiente riscaldato se vi sono queste condizioni ideali:
- la temperatura ambientale non è al di sopra o al di sotto di 16-24° C;
- il calore prodotto riesce a scaldare petto ed estremità di chi abita le stanze; ad esempio, camminare su un pavimento che emana tepore lo troviamo generalmente molto confortevole;
- l’aria dell’ambiente non è troppo secca. L’aria diviene poco gradevole da respirare se è troppo calda e se non ha il giusto tenore di umidità.
Impianto di riscaldamento a termosifoni.
I tradizionali impianti di riscaldamento domestici, sia centralizzati che autonomi, prevedono come apparato riscaldante, quasi esclusivamente, la presenza di termosifoni. Gli impianti più vecchi sono dotati di radiatori in ghisa, mentre i più moderni sono provvisti da elementi modulari in alluminio, se non addirittura di innovativi radiatori d’arredo.
In questi impianti, l’acqua viene portata ad alta temperatura (70/80°C circa) per essere distribuita nei vari ambienti attraverso delle tubazioni collegate ai singoli caloriferi.
Si tratta di un sistema di riscaldamento a convezione che avviene grazie al moto circolare dell’aria. Questa, scaldandosi a contatto con la superficie del radiatore, diminuisce di densità e diventando più leggera sale fino a raggiungere il soffitto per poi raffreddarsi, e quindi, ridiscendere verso il pavimento dove viene nuovamente scaldata dal termosifone e rimessa in circolo.
Visto che questo sistema a convezione non è tra i più efficaci a riscaldare l’ambiente in maniera uniforme, in alcuni casi, al posto dei radiatori, si fa ricorso ai termoconvettori, che essendo dotati di ventole hanno la capacità di accelerare il ricambio d’aria fredda con quella calda.
PRO
- Facilità di istallazione, impianti di questo tipo si mettono in opera molto più velocemente.
- La realizzazione di un impianto di riscaldamento tradizionale a termosifoni è la meno costosa, ma molto dipende anche dagli elementi radianti che scegliete, ad esempio, i termosifoni di design fanno alzare certamente la spesa.
CONTRO
- Il sistema di riscaldamento a convezione non è benefico per le vie respiratorie visto che l’aria è calda e secca, in più è piena di polveri e acari messe in circolo dal moto dell’aria.
- Il comfort termico è minore perché questo tipo d’impianto non assicura una distribuzione del calore uniforme. Si creano delle differenze di temperature molto marcate fra pavimento e soffitto, visto che il calore si concentra in misura maggiore in prossimità dei termosifoni ed in alto verso il soffitto;
- Non permettendo un risparmio di calore, con tale sistema, ottenere una diminuzione dei costi di esercizio è più difficile.
Pur trattandosi del più diffuso e conosciuto sistema di riscaldamento, non rappresenta oggi la soluzione migliore per garantire il miglior comfort termico necessario dentro casa. Tuttavia questo tipo d’impianto per la sua economicità rimane uno dei più utilizzati. Efficiente se realizzato con componentistica più efficiente, è da consigliare per abitazioni costruite in aree climatiche temperate.
Consigli.
Se questo tipo d’impianto è installato nella vostra abitazione da molto tempo ne potrete migliorare la sua effecienza dotandolo di caldaie e radiatori più moderni e performanti, oppure aggiungendo delle valvole termostatiche per radiatori che consentono di regolare le temperature in ogni singolo ambiente, così come dei termostati che consentono di programmare e gestire l’intero impianto.
Impianto di riscaldamento a pavimento.
In questo tipo di riscaldamento tubature flessibili e resistenti, disposte a serpentina, sono annegate nel pavimento; dentro di esse passa acqua calda a 35-40° C che va a scaldare l’insieme calcestruzzo-piastrelle che costituisce una grande superficie radiante.
Come per gli impianti con pannelli radianti a soffitto, il riscaldamento a pavimento presenta un’ampia superficie di irraggiamento. Di conseguenza richiede temperature dell’acqua dell’impianto più basse. Questo ne fa un uso ideale con una caldaia a condensazione.
Il calore è scambiato per irraggiamento innalzando la temperatura media delle superfici. Così è possibile mantenere la temperatura dell’aria più bassa pur mantenendo lo stesso livello di comfort.
Gli impianti di riscaldamento con trasmissione di calore per irraggiamento sfruttano il principio fisico per cui un corpo caldo irradia onde elettromagnetiche con frequenza nell’infrarosso. Queste si propagano in linea retta e se incontrano un ostacolo sul loro percorso gli cedono energia sotto forma di calore.
PRO
- Il calore essendo irradiato dal pavimento senza che vi sia circolazione d’aria, come negli impianti a convezione, non vengono messe in circolo nell’aria polveri ed allergeni.
- L’aria della stanza non è fastidiosamente troppo calda e non secca troppo, come può avvenire nei sistemi a convezione, realizzando così il miglior comfort termico possibile.
- L’impianto a pavimento, come tutti gli impianti a irraggiamento, è più efficiente degli impianti a convezione e portano ad un sensibile risparmio energetico rispetto a questi.
- L’ingombro dei corpi radianti, essendo annegati nel pavimento, è inesistente quindi tutto lo spazio dell’ambiente rimane disponibile per sistemare gli arredi.
CONTRO
- Questo tipo di impianto ha un costo elevato. L’installazione è realizzabile solo in fase di costruzione o in occasione di una profonda ristrutturazione. Tra gli impianti di riscaldamento, quelli a pavimento sono più costosi rispetto agli impianti tradizionali, di circa il 25-30%.
- Alti sono anche i costi di manutenzione; eventuali interventi in caso guasti richiedono la rimozione del pavimento o parti di esso.
- Presenta un’alta inerzia termica, e quindi lunghi tempi di risposta del sistema rispetto alle esigenze momentanee dell’ambiente, tanto che il suo impiego deve essere valutato caso per caso.
- La temperatura alta in prossimità di pavimento può causare problemi alla circolazione degli arti inferiori a chi soffre di patologie come vene varicose.
Il riscaldamento a pavimento garantisce una distribuzione del calore più uniforme ed un confort termico ottimale, ma non è per tutti! Questo sistema infatti è adatto per case lungamente abitate durante la giornata, visto che per ottenere un buon rendimento richiede periodi di funzionamento abbastanza lunghi.
Consigli.
A questo tipo di impianti possono essere collegate stufe a pellet, o termocamini, per poter scaldare l’acqua in maniera meno costosa rispetto al metano.
Godere della piacevolezza di poter camminare a piedi nudi su un pavimento tiepido ha il suo prezzo. Purtroppo vi sono dei limiti: non è possibile posare qualsiasi tipo di pavimento sopra questo tipo di riscaldamento. Ad esempio, nel caso del parquet, è necessario sceglierlo di essenze che hanno un ritiro minimo. Divieto d’impiego anche di pavimenti galleggianti, piastrelle in pvc o altri materiali che temono il calore.
Impianto di riscaldamento a battiscopa.
Anche questo tipo d’impianto trasmette il calore per lo più per irraggiamento. Il dispositivo radiante in questo caso è di dimensioni tali da poter esser contenuto nel battiscopa. Questo può scaldarsi con l’acqua calda che lo percorre al suo interno, oppure per effetto Joule grazie alla corrente elettrica. Il calore prodotto viene accumulato dagli inerti delle pareti della stanza e irradiato nell’ambiente.
PRO
- Il calore propagandosi per irraggiamento, cioè senza che vi sia circolazione d’aria, non vengono messe in circolo nell’aria polveri ed allergeni.
- L’aria della stanza non è troppo calda e non secca troppo.
- Mantiene le pareti asciutte e protette dall’umidità.
- L’impianto di riscaldamento a battiscopa non richiede opere murarie, se si escludono i buchi nelle pareti per il collegamento delle tubazione tra i vari ambienti, per cui il costo dell’istallazione è inferiore rispetto al sistema a pavimento (attorno ai 100 euro al metro oltre mano d’opera).
- Bassi costi di manutenzione.
- Come tutti gli impianti a irraggiamento, è più efficiente degli impianti a convezione e portano ad un sensibile risparmio energetico rispetto a questi.
CONTRO
- Il comfort termico può essere inficiato dal posizionamento di mobili a ridosso delle pareti che ostacolerebbero la buona diffusione del calore, in oltre si corre il rischio di danneggiare i mobili accostati alle pareti con l’eccessivo calore.
- La stanza non si riscalda in modo omogeneo, la zona perimetrale risulta maggiormente riscaldata rispetto alla parte centrale.
- L’ingombro dello zoccoletto radiante condiziona il posizionamento di mobili.
Un alternativa al pavimento radiante, ma di più facile istallazione. La resa anche se non uguale ai migliori sistemi ad irraggiamento è certamente buona. Ideale per chi desidera un riscaldamento con le caratteristiche di un impianto radiante ma non può o non vuole sconvolgere casa con interventi radicali.
Consigli.
Come per gli impianti con pannelli radianti a parete, a soffitto ed a pavimento, questo tipo d’impianto richiede temperature dell’acqua più basse. Situazione ideale per l’uso con una caldaia a condensazione. Alcuni tipi, come i pannelli radianti da parete, possono funzionare sia con circolazione di acqua calda che elettricamente. Questo tipo sono utili nel caso si disponga di energia prodotta con pannelli solari.
Testo di proprietà di Biagio Barraco . Tutti i diritti sono riservati, è espressamente fatto divieto di copiare e incollare integralmente il contenuto di questo post o fare hardlinking. Per quanto riguarda le immagini presenti, se non diversamente specificato, si rende noto che queste provengono dai siti pixabay.com e unsplash.com, oppure si tratta di immagini prelevate da Pinterest. Nel caso in cui la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, comunicatelo ed essi saranno immediatamente rimossi.