Il piano lavoro in legno esiste del tipo impiallacciato, cioè composto da un anima in truciolato idrofugo e rivestita esternamente con una sottile lamina in legno, oppure può essere in legno massello, cioè a pieno spessore realizzato con pannelli lamellari di legno massiccio. Quello impiallacciato è utilizzabile solo per impieghi soft, ad esempio, per realizzare dei piani snack, mentre il top in massello, se adeguatamente trattato con resine impermeabilizzanti, può essere utilizzato anche in corrispondenza di lavello e piano cottura.
L’impermeabilizzazione rende il prodotto ancora più costoso di quanto non lo sia già, ma è necessario per impedire che il legno si gonfi all’immancabile contatto con l’acqua.
Solitamente questo tipo di top è utilizzato per sottolineare uno angolo snack di un’isola o di una penisola, magari facendo contrastare un massello spazzolato con nodi in evidenza, con il colore bianco minimale di un piano in okite.
I top in legno, risultano bellissimi da vedere perché conferiscono quel calore tipico del materiale, ma sono i piani più delicati e meno resistenti a tagli e calore. Le essenze impiegate per il piano lavoro in legno sono generalmentequelle più dure, come il faggio, il rovere e il frassino, negli spessori da 4 e più centimetri.
Per quanto il legno sia pregevole, tale materiale presenta una non semplice usabilità in cucina. Tende ad ammaccarsi e graffiarsi facilmente; si gonfia con l’umidità e si ritrae in presenza di un’aria troppo secca. Per queste ragioni va trattato con molta cura evitando detersivi in polvere e sostanze aggressive.
I piani lavoro in legno si puliscono con un panno morbido leggermente inumidito con una soluzione di acqua esapone di Marsiglia.
Per eliminare tracce di unto impiegate una soluzione composta da una parte di acqua, una di aceto e un po’ di bicarbonato.
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