Il mobile, divenuto un prodotto industriale realizzato in serie, ha perso quelle caratteristiche di pezzo unico di pregio che una volta lo connotavano. Ciò ha reso i mobili antichi ancora più ricercati, non a caso oggi l’interesse verso il mobile di antiquariato coinvolge non solo i collezionisti, ma anche chi vuole rendere più ricercato l’arredamento di casa inserendovi un pezzo pregiato.
Mobile di antiquariato falso o autentico?
Riproduzioni, imitazioni e ricostruzioni possono ingannare acquirenti privi dell’adeguata preparazione e documentarsi prima di un acquisto è necessario. Naturalmente non basta leggere questo articolo o i tanti libri esistenti sull’argomento, non si può certo sostituire la conoscenza e l’esperienza nel maneggiare oggetti antichi con una manciata di informazioni, ma è possibile almeno imparare a riconoscere le imitazioni più grossolane o i restauri più maldestri e ad evitare i venditori senza scrupoli.
Elementi da esaminare.
Prima di tutto considerate che quasi tutti i mobili antichi in commercio a causa della loro età hanno subito in qualche modo un restauro. Rari sono quelli assolutamente integri che hanno ricevuto le dovute cure e buona manutenzione. Quindi i mobili antichi presentano alcune caratteristiche ben precise e in molti casi evidenti segni di restauro. Gli elementi distintivi a cui bisogna prestare attenzione sono i seguenti:
Compattezza del legno.
Col passare del tempo i legni acquisiscono una compattezza caratteristica causata dal restringimento dei pori dovuto alla essiccazione in ambienti molto asciutti. Soprattutto nei legni teneri, come il pioppo e l’abete che in passato erano impiegati per la costruzione delle parti interne e strutturali del mobile, l’eccessiva essiccazione e la relativa perdita di umidità causa una certa fragilità che può arrivare a polverizzare il legno. Legni che non presentano questa “consistenza ossea” significa che sono nuovi.
Segni di restauri.
Sono prevalentemente i mobili italiani dal 1700 al 1800 che presentano una struttura principale in legno tenero, su questa veniva eseguita una lastronatura o impiallacciatura in essenze lignee pregiate (radica o noce venato, olivo, mogano, palissandro, acero, pero). Queste parti nel tempo vengono a mancare a causa del degrado e la loro sostituzione è spesso evidenziata da una discordanza di colore.
Per riconoscere un mobile impiallacciato fresco di restauro basta osservare lo spessore dei rivestimenti: le impiallacciature di produzione attuale hanno uno spessore di alcuni decimi di millimetro, cioè sono sensibilmente più sottili di quelle d’epoca che avevano spessori da 2 a 4 millimetri fino ad arrivare al centimetro e più della lastronatura.
Frequenti interventi di restauro sono la sostituzione dei fondi dei cassetti e delle guide che si consumano nel tempo, così come la sostituzione degli schienali che essendo soggetti a muffa e umidità si degradano rapidamente.
Colore e Patina.
La verniciatura a gomma lacca e cera d’api nei mobili di antiquariato evidenzia le tonalità calde che i legni acquisiscono col tempo. L’invecchiamento progressivo del colore naturale del legno provoca varie tonalità di colore come il grigio e bruno rosato del noce o l’aranciato rossastro del ciliegio e del faggio, difficilmente imitabili tinteggiando e invecchiando il legno non stagionato.
Una caratteristica presente in tutti i mobili antichi è la patina che vi si forma nel tempo. Si tratta di uno strato superficiale di polvere, cere, fuligini di lumi o candele che si accumulano nel corso del tempo in uno strato scuro. Non lasciatevi ingannare dalla sua presenza questa è una caratteristica facilmente imitabile da un bravo artigiano.
Segni di lavorazioni.
Importanti indicazioni sulla veridicità del mobile d’antiquariato sono i segni lasciati sul legno dagli strumenti usati per la sua lavorazione: i legni di mobili antichi sono sempre tagliati a mano.
Nelle parti nascoste del mobile come i fondi dei cassetti, i fianchi interni e gli schienali possiamo vedere i segni degli strumenti da taglio. I segni lasciati sul legno da una sega elettrica sono più regolari di quelli lasciati da una sega a mano.
Controllate sempre il retro di un mobile antico, questo non dovrebbe mai essere né lisciato né verniciato.
Chiodi e ferramenta.
Osservate il tipo di chiodi usati: per congiungere le parti di un mobile si adoperavano, oltre a dei pioli in legno, chiodi fatti a mano, uno diverso dall’altro, con la testa grossa e il gambo a sezione quadrata rastremata con finale a punta. Oggi i chiodi di produzione industriale possono avere forme che imitano quelli antichi, ma sono tutti uguali. La presenza di chiodi industriali, benché ben imitati, indica pesanti rimaneggiamenti del mobile se non addirittura il fatto che siamo in presenza di una riproduzione di mobile antico, quindi non autentico.
Stessa cosa si può dire per la ferramenta: serrature, maniglie, bocchette, paletti, chiavi, cerniere, ecc…, oggi vengono riprodotte industrialmente imitando i modelli antichi, ma nel restauro di un mobile antico la ferramenta da sostituire o aggiungere perché mancante, deve essere riprodotta artigianalmente in fonderia esattamente identica all’originale.
Prezzo.
Chi vuole vendervi un mobile di antiquariato è certamente più esperto di voi e credere che non abbia capito il mobile che sta vendendo o che stia sbagliando il prezzo per difetto è errato. Non pagherete mai un mobile del settecento il prezzo inferiore per acquistare un utilitaria!
I mobili di antiquariato sono solitamente molto costosi e il loro acquisto comporta esborsi di denaro non sempre alla portata di tutte le tasche. Visto che nel mercato dell’antiquariato non è difficile incappare in mobili che autentici non sono, se volete acquistare un mobile d’antiquariato in sicurezza e non volete avventurarvi in campi che vi sono totalmente sconosciuti, vi consiglio di rivolgervi presso un antiquario di fiducia al quale richiedere comunque una perizia del mobile convalidata del Tribunale.
Un ultimo consiglio.
Se volete appassionarvi al mondo dei mobili di antiquariato approfondite la conoscenza sugli stili dei mobili d’epoca per valutare prima di ogni cosa la congruenza del mobile: un mobile del settecento non può avere particolari decorativi o lavorazioni conosciuti in un epoca più recente!
Testo di proprietà di Biagio Barraco . Tutti i diritti sono riservati, è espressamente fatto divieto di copiare e incollare integralmente il contenuto di questo post o fare hardlinking. Per quanto riguarda le immagini presenti, se non diversamente specificato, si rende noto che queste provengono dai siti pixabay.com e unsplash.com, oppure si tratta di immagini prelevate da Pinterest. Nel caso in cui la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, comunicatelo ed essi saranno immediatamente rimossi.