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Fascia di tamponamento, schienale cucina, paraschizzi, backsplash, sono tutti termini per indicare una parte importantissima, quanto in molti casi trascurata, della cucina: il rivestimento dello spazio compreso tra pensili e top. Spesso ci si ricorda di questo importante dettaglio solo in ultimo, se non addirittura a cucina installata, quando questa invece è una parte la cui scelta oculata non andrebbe sottovalutata. Il rivestimento della parete dietro la zona operativa, che include fuochi e lavello, oltre a risultare d’effetto ed esteticamente curato, come tutto il resto, deve rispondere ai necessari requisiti di igiene e durata.

Requisiti fondamentali.

Lo schienale cucina è un importante elemento di arredo. Sebbene oggigiorno si possa scegliere fra una quantità di materiali pressoché illimitata, la sua scelta può non essere cosa semplice. Dalle ceramiche di diversa tipologia, colori e decorazioni, ai pannelli in materiali plastici, alle pitture idrorepellenti, è davvero sconfinata la possibilità di scelta dei rivestimenti per la cucina.

Tra tutti ho selezionato per voi alcuni che a mio giudizio soddisfano maggiormente questi requisiti fondamentali:

  • Estetica e design.
  • Praticità d’uso.
  • Igiene e durata.

Praticità d’uso, igiene e durata.

La cucina è un luogo nel quale lo sporco può annidarsi facilmente e pericolosamente. Schizzi di cibi che avvengono durante la cottura possono finire, oltre che sul piano di lavoro, anche sulla parete adiacente. Per questo motivo sarebbe meglio preferire rivestimenti che non abbiano troppe fughe e insenature, dove lo sporco può annidarsi e da dove è difficile rimuoverlo.

Materiali lisci e di ampia copertura sarebbero da preferire perché pratici nell’uso quotidiano e facili da pulire. Mentre, mosaici, piccole piastrelle in ceramica e pietre molto frastagliate, sono più difficili da mantenere impeccabili. Il rivestimento dello schienale cucina, come il piano di lavoro, perché possa durare a lungo, deve essere anche resistente all’azione dei detergenti utilizzati per la frequente pulizia.

Estetica e design.

Lo schienale cucina è oggi considerato un accessorio di design fondamentale per catturare lo sguardo dell’osservatore. La sua scelta deve tener conto delle esigenze estetiche. Il materiale e il colore devono essere in sintonia con i colori della cucina.

Giochi di contrasto e tinte forti possono aiutare a valorizzare l’ambiente.

Laminato plastico e altri rivestimenti continui.

Attuali sono i rivestimenti dall’aspetto minimale, privi di decorazioni ed essenziali. Pratico e funzionale lo schienale cucina in laminato plasticostampato o serigrafato. Ormai queste soluzioni rappresentano uno standard nell’offerta di cucine dei marchi più conosciuti.

Le cucine che adottano queste soluzioni sono caratterizzate dalla continuità di materiale tra il piano di lavoro e lo schienale della cucina, in un insieme visivamente gradevole.

Soluzioni di rivestimento dello schienale in continuità con il top cucina sono proposte anche nei diversi materiali con cui si può realizzare il piano di lavoro. Interessanti sono le soluzioni realizzate con il vetro temperato, le quarziti, il corian, il laminam, ovvero il gres porcellanato in lastre continue, e perfino con il legno trattato.

Il vetro temperato è facilmente lavabile e molto igienico, le macchie di sostanze grasse sono rimovibili con qualsiasi prodotto per vetri, ma si graffia facilmente “invecchiando” precocemente. Anche l’acciaio è un ottimo rivestimento in termini di pulizia e igiene, ma serve olio di gomito per tenerlo ben pulito e lucido.

Piastrelle in ceramica.

Le piastrelle in ceramica smaltata sono da sempre le più impiegate per rivestire la parete dietro una cucina. Apprezzatissime nelle cucine classiche e rustiche, nei formati rettangolari, romboidali, e poligonali, riescono a rendere particolarmente raffinati anche gli ambienti di cucine moderne.

Il rivestimento dello schienale della cucina dovrà anche essere in armonia con quello del pavimento. Ci si può affidare al proprio gusto facendo attenzione ad armonizzare colori, forme ed eventuali decori., oppure se non siete sicuri, scegliere un coordinato di piastrelle delle tante collezioni disponibili sul mercato. Da preferire quelle in ceramica monocottura, meno delicate e più resistenti di quelle in maiolica, una bicottura dall’aspetto più scenografico, ma più soggetta all’usura.

Se vi piace l’effetto della maiolica potete scegliere delle piastrelle in monocottura che riproducono l’aspetto delle maioliche.

Comunque si tratta di un materiale delicato che, nonostante la sua particolare bellezza, non risulta una scelta pratica e la sua pulizia richiede un certo impegno, poiché le fughe sono soggette all’assorbimento di sporco.

Per un risultato meno scontato un rivestimento classico, si può applicarlo ricreando forme originali più o meno regolari.

Nonostante tutto è possibile sfruttare il loro aspetto decorativo, rendendo le fughe impermeabili con prodotti impermeabilizzanti adatti, oppure ricorrendo alla stuccatura con fuga epossidica, assolutamente impermeabile all’unto.

In ogni caso vi sconsiglio per lo schienale cucina l’impiego di piastrelle di piccolo formato, come il mosaico. 

Gres porcellanato.

Il gres porcellanato è indubbiamente il materiale del momento. Si tratta di una modernissima evoluzione della ceramica, resistente al punto da essere quasi indistruttibile. Questo rivestimento, disponibile anche in lastre di grandi dimensioni, offre il grandissimo vantaggio di poter essere montato con poche fughe che peraltro risultano poco visibili.

I rivestimenti in gres sono offerti in diverse finiture ed effetti: opaco, lucido, liscio o materico. Il gres a finitura materica, riproducente in modo realistico materiali rustici e naturali, è in genere apprezzato in lastre di grandi dimensioni.

Molto richieste, anche per le cucine moderne, quelle che riproducono le famose cementine.

Attenzione! Sul gres porcellanato bisogna essere cauti ad attaccarvi accessori come le barre appendi-utensili. Per evitare fatica inutile e possibili danni al rivestimento, la foratura deve essere fatta con delle particolari punte diamantate per trapano.

Resina.

Il paraschizzi in resina epossidica ha un aspetto essenziale ed è molto funzionale. Impermeabile, resistente al calore e alle sostanze grasse, è ideale per il rivestimento dello schienale della cucina. La sua superficie, continua e priva di fughe, è facile da pulire con specifici detergenti e un panno in microfibra.

La resina è un materiale molto versatile, permette la personalizzazione delle superfici con moltissimi colori e svariate finiture: glitter, stone, ecc…, inoltre è possibile inglobarvi decorazioni di ogni tipo quali pietre, foto, disegni, pezzi di giornali, foglie, ecc…

Questo rivestimento può essere esteso, oltre allo schienale cucina, ad esempio, su l’intera parete, e volendo, anche sui pavimenti per formare un tutt’uno con l’ambiente.

Facile da sostituire nel tempo, la resina è applicabile come una vernice direttamente con un pennello sulla parete o su pannellature realizzate su misura. Nelle zone più soggette a infiltrazioni di acqua, la parete va predisposta con un trattamento impermeabilizzante.

È anche una soluzione per ricoprire un brutto rivestimento senza esser costretti a dover demolire tutto.

Pitture idrorepellenti.

La pittura idrorepellente è un’altra finitura a pennello adatta per realizzare uno schienale cucina. Si può applicare su carte tessuto dalle trame più svariate. Si tratta di una soluzione valida un po’ per tutti i generi di cucine, poco costosa e facile d’approntare anche con il fai da te.

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Disponibile trasparente, da applicare su superfici tinteggiate, o colorata della tinta che preferite, salvaguarda il muro dall’assorbimento di macchie e schizzi di cibo.

Un’altra soluzione di pittura idrorepellente, facilmente lavabile e di particolare effetto in cucina, è la pittura lavagna. Divertente e pratica, è una soluzione per lo schienale cucina molto bella a vedersi. Anche questa realizzabile con il fai da te. In questo post vi spiego come si utilizza!

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