Dal punto di vista psicologico il trasloco è considerato uno dei momenti di maggiore stress nella vita di una persona. Instauriamo, infatti, un forte legame affettivo con l’ambiente in cui viviamo, basato su un bisogno di protezione e di sicurezza. Lasciarlo, quindi, equivale sempre ad una piccola crisi. Anche dal punto di vista del design, la nostra abitazione è il luogo che ci rappresenta maggiormente: forme, colori e stili esprimono la nostra personalità.

I mobili nomadi di Elena Bompani.

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Mobili Nomadi – Elena Bompani

Negli ultimi anni, ci si sposta sempre di più per motivi di lavoro e di studio e questo porta a dover traslocare più frequentemente. Secondo la giovane designer Elena Bompani, ogni trasloco è un piccolo trauma, ma anche una grande emozione. Lei stessa ha dichiarato che, nonostante abbia solamente 25 anni, ha vissuto in 13 appartamenti diversi e ha dovuto affrontare altrettanti traslochi.

Pensando alla sua esperienza, simile a quella di molti suoi coetanei che cambiano frequentemente casa, ha progettato un sistema di mobili cosiddetti “nomadi” facilmente personalizzabili e assemblabili. Il progetto è nato dall’analisi di nuove tipologie di nomadismo e della conseguente relazione tra gli uomini e gli oggetti.

La designer si è ispirata soprattutto all’esperienza dei pastori durante la transumanza. Il risultato è un arredamento modulare e flessibile in legno e tessuto: libreria, sgabello e scrivania si trasformano agevolmente in una sacca da viaggio. In aggiunta è presente anche un daybed, una sorta di divano da giorno o sedia reclinabile, utilizzabile anche come letto.

Luis Vuitton e altri esempi a cui ispirarti.

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Cucina su ruote – Konstantin Grcic.

Molti altri designer hanno progettato soluzioni che ci permettono di trasportare facilmente gli elementi fondamentali dell’arredamento, per aiutarci a sentirci ovunque a casa.

Un esempio è la sedia Tripolina classic, che riprende un classico disegno inglese ed è trasportabile in spalla. È stata adottata anche dall’esercito italiano durante la Guerra in Libia negli anni ’30.

Luis Vuitton ha dedicato a questo tema la mostra Objects nomades, presentata ogni anno dal 2011 al Salone del Mobile di Milano, con pezzi di arredamento studiati per essere belli, eleganti e trasportabili.

Gli elementi sono attualmente 25, tra le recenti acquisizioni la morbida conchiglia dei Fratelli Campana che diventa un divano. Uno dei primi elementi ad essere progettati è stata la sedia di Patricia Urquiola che si trasforma in un borsone.

Altri esempi sono la cucina su ruote di Konstantin Grcic per Valcucine, oltre alla libreria componibile di Seletti.

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Arara Nômade

Per chi si trova a traslocare in una nuova casa senza mobili, o senza uno spazio dove appendere i vestiti, sono state progettate le soluzioni Arara Nômade, scatole compatte facili da montare o smontare a seconda delle esigenze, che diventano appendiabiti.

Per quanto riguarda l’illuminazione, la designer Asa Persson, che ha traslocato ben sei volte e quindi conosce bene le esigenze legate ad una vita sempre in movimento, ha progettato la lampada Take Away. Grazie ad un filo molto lungo viene, infatti, spostata per tutta la casa.

Infine, direttamente dalla Svezia, la scaffalatura Lift di Staffan Holm per Hem, con linee essenziali ma eleganti e facilmente assemblabile.

Il concetto è quello di fornire mobili con cui le persone vogliano vivere a lungo e che portino con loro anche durante i traslochi, per contrastare la filosofia dell’acquisto di un arredamento “usa e getta”.

Case mobili e home office.

Questo nomadismo contemporaneo ha dato vita ad una serie di trend anche nell’architettura, nelle soluzioni abitative e nell’home office. Per questo molti architetti hanno deciso di scommettere sulla casa mobile, una vera e propria abitazione e non un camper o roulotte, dotata di tutte le comodità. Spesso sono soluzioni eco-sostenibili ed esteticamente innovative, che si ricollegano alla tendenza della tiny houses su ruote, in cui tutto è concentrato per limitare gli sprechi.

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Un esempio è la casa smontabile di Jean Prouvé del 1956, costituita come arredo di emergenza o la Maison au bord de l’eau che Charlotte Perriand progettò per essere realizzata a Miami da Vuitton.

Tutti spunti a cui ispirarsi per la casa e che possono aiutare ad affrontare in maniera più serena il trasloco. Se hai bisogno di consigli, rivolgiti sempre alle ditte professionali che ti sapranno indicare la soluzione giusta.

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