Quando i tarli sono tanti, eseguire con successo un trattamento antitarlo non è cosa semplice, perfino usando prodotti chimici particolarmente aggressivi. Ciò nonostante esiste una via eco-compatibile realmente efficace. Ve lo spiego in questo post.

Photo by Joshua Newton on Unsplash

Perché i tarli attaccano il legno.

I tarli sono dannosi, ma in realtà questi sono un’ingegnosa invenzione della natura. Nell’ecosistema il loro compito è quello di restituire alla natura tutto ciò che muore decomponendosi. Lo sconvolgimento dell’ecosistema, causato dall’inquinamento di aria, acqua e terra, costringe gli alberi a crescere in fretta senza assorbire quel che necessario loro per sopravvivere.

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Così il legno, privo delle essenziali difese naturali, è più predisposto a divenire sede ideale per la proliferazione di microorganismi, quindi ad avviarsi anticipatamente alla sua decomposizione. Ciò non toglie che l’attacco di tarli ai mobili di casa rappresenti una grande seccatura, visto che eseguire con successo un trattamento antitarlo non è cosa semplice.

Trattamento antitarlo tradizionale.

Se sui vostri mobili scoprite la comparsa dei caratteristici fori dei tarli, accompagnati da segatura finissima, un trattamento antitarlo sarà inevitabile. Certamente vi occorrerà un buon prodotto antitarlo. Questo generalmente è un insetticida a base di permetrina.

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L’efficacia del trattamento dipende dalla concentrazione di permetrina e dalla tecnica impiegata per raggiungere il legno il più in profondità possibile.

Per andare in profondità è possibile iniettare buco per buco il liquido antitarlo con una siringa, eppure questa operazione certosina non garantisce il raggiungimento in profondità delle gallerie. Spesso i buchi sono così tanti che meglio sarebbe lasciare a bagno nel liquido i pezzi del mobile smontato per poi chiudere il tutto ermeticamente con della pellicola.

La permetrina, tra l’altro, ha efficacia solo in primavera. Cioè quando le larve, prima di trasformarsi in pupe, si spostano più vicino all’esterno. Questo è il motivo per cui anche il più puntiglioso dei trattamenti spesso non raggiunge il risultato sperato, perché messo in opera in periodi dell’anno sbagliati.

I trattamenti antitarlo tradizionali sono pratiche spesso nocive per l’uomo e per l’ambiente, ma, come leggerete più avanti, esiste un rimedio naturale per combattere i tarli senza stravolgere l’ecosistema!

Rimedi naturali e prevenzione.

Le difficoltà nell’eseguire con successo un buon trattamento antitarlo sono tante, anche quando vengono utilizzati liquidi antitarlo altamente venefici. D’altra parte se non si vogliono impiegare queste sostanze, dovete sapere che molti dei rimedi naturali conosciuti hanno un azione blanda.

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Questi sono utili solo per mettere a punto una buona prevenzione, che in ogni caso rimane il rimedio migliore contro i tarli.

Pulire il mobile regolarmente è una delle contromisure più efficaci a livello preventivo. Per farlo si possono usare dell’essenze naturali particolarmente sgradite ai tarli, come quella di eucalipto, l’essenze di agrumi, o quella di lavanda.

Particolarmente efficace è una miscela così composta:

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La miscela si applica sui mobili utilizzando dei batuffoli di cotone ben imbevuti, con i quali si raccomanda di raggiungere anche i punti più nascosti del mobile.

Anche lucidare il legno del mobile almeno una volta l’anno lo rende meno appetibile ai tarli. Infatti un mobile in legno, se ben tenuto e lucidato con frequenza, è meno esposto ad un eventuale attacco di tarli.

Il legno grezzo, cioè non verniciato, è più esposto ai tarli, quindi è bene passare della cera d’api, anche nelle parti grezze del mobile.

Tarli o Tarme?

Alcuni prodotti naturali, come la cannella, i chiodi di garofano e la lavanda, indicati spesso come efficaci contro i tarli, in realtà sono validi solo per tenere lontano le tarme, una tipologia d’insetto ben differente dal tarlo.

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Tarma

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Tarlo

Le tarme sono dei lepidotteri, degli insetti che assomigliano a piccole farfalle. Questi si nutrono di una proteina, la cheratina, contenuta in alcuni materiali organici, infatti in casa attaccano oltre che materassi e cuscini, gli indumenti e la biancheria contenuti nei cassetti e nell’armadio. I tarli, invece, sono dei coleotteri, degli scarafaggi piccolissimi, che si nutrono dei polimeri complessi che si trovano nel legno e quindi attaccano i mobili fatti in questo materiale.

Per combattere le tarme dentro gli armadi, al posto delle palline di naftalina, usate delle stecche di cannella. Meglio ancora usate dei sacchetti contenenti della cannella in polvere e chiodi di garofano.

Trattamento antitarlo naturale che funziona davvero.

Con i rimedi naturali descritti fin qui abbiamo visto che è certamente possibile fare un ottima prevenzione, ma se siete obbligati ad effettuare un trattamento antitarlo non è detto che dovete per forza impiegare dei prodotti a base di permetrina. In tutte le diverse modalità d’intervento, dal più semplice al più complesso, potrete sostituire il prodotto antitarlo con un uno fai da te veramente efficace.

Di cosa si tratta? Parliamo della possibilità d’impiegare come antitarlo il borace disciolto in acqua.

Il borace non è altro che sodio borato, un cristallo morbido bianco che disidratato si presenta come una polvere gessosa facilmente solubile in acqua.

Il legno trattato con borati è stato usato con successo per più di 50 anni in Nuova Zelanda, da oltre un decennio in Hawaii ed in Canada.

Fonte: Agribionotizie

Nelle proporzioni di 1 Kg per 5 l di acqua, il borace può essere impiegato per impregnare il legno di arredi che vanno ad esempio in camere da letto o ambienti dove vivono bambini.

I sali di boro rappresentano una delle migliori soluzioni per preservare il legno dall’attacco di muffe e tarli. Grazie all’ottima solubilità in acqua, una volta applicato il borace sul legno, questo si diffonde in profondità sfruttando l’umidità del legno stesso.

I sali di boro hanno numerosi vantaggi rispetto ai biocidi convenzionali:

  • hanno una bassa tossicità acuta;
  • rendono l’ambiente sufficientemente alcalino per impedire la proliferazione di muffe;
  • hanno spiccate proprietà ignifughe (vetrificano a 300-400 °C).

La CEE identifica i borati come tossici e pericolosi per la riproduzione. I derivati del boro dovrebbero essere maneggiati con cautela ed, in caso di incidenti o di incertezze bisognerebbe immediatamente consultare un medico.

Fontewww.greenme.it

A base di sali borici di potassio esistono in commercio dei prodotti antitarlo naturali pronti all’uso, che non contengono biocidi e derivati del petrolio. In questa tipologia di prodotto, i sali borici di potassio sono portati in profondità nel legno dagli oli essenziali dove sono disciolti.

Consigliatissimo è l’antitarlo naturale “Matador” della Durgacomposto da: limonene, per circa il 50%; Xantano (gomma vegetale impiegata come emulsionante); olio di pino, un profumante naturale e i famosi sali borici di potassio.
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